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Cannara

Cannara sorge sulla riva sinistra del fiume Topino ed e’ situata quasi al centro della Valle Umbra.
I primi insediamenti in questa zona che fu molto acquitrinosa (Cannara deriva il nome da “canna”, pianta acquatica ancor oggi persistente) sono dagli storici datati attorno al Mille. In origine e per molti secoli fu un castello ben fortificato con alte mura e torri, che divenne comune nel corso del Duecento. Fu a lungo minacciato dall’espansionismo della vicina Assisi, finche’ i cannaresi non decisero di sottomettersi a Perugia (1291), ottenendo in cambio protezione. Nel 1424 divenne feudo della potente famiglia perugina dei Baglioni, che la tennero sotto il loro dominio fino al 1648, anno in cui muore Malatesta V, ultimo discendente di quel ramo. Da allora, e fino all’Unità d’Italia (1861), appartenne allo Stato della Chiesa.

Museo Citta’ di Cannara

Il Museo Citta’ di Cannara e’ allestito all’interno dell’ex convento delle suore Salesiane di Cannara, conserva una ricca collezione di materiale archeologico proveniente dallo scavo di Urvinum Hortense, un municipio romano sorto nel I secolo a.C. su un’altura dominante la Valle Umbra, non lontano dal borgo medievale di Collemancio.

Uno dei piu’ importanti e sorprendenti ritrovamenti esposti nel museo , e’ il mosaico di 65 mq appartenente alle terme pubbliche di Urvinum Hortense datato al I- II secolo d.C., rappresenta scene nilotiche con animali esotici come ippopotami, coccodrilli, ibis, serpenti in lotta con i pigmei ed e’ realizzato con tessere policrome.

Il museo ospita inoltre un piccolo gruppo di opere pittoriche e scultoree medievali e moderne provenienti dalle principali chiese della città. Di particolare interesse e’ l’Adorazione del Pastori di Francesco Longhi e gli affreschi staccati provenienti dalla chiesa di Santa Maria delle Fontanelle di Collemancio.

Chiesa di San Biagio

Questa chiesa ha origine dai Benedettini del Monte Subasio ed e’ documentata quale loro possedimento in una carta del 1244.
Di stile tardo romanico umbro (XIII sec.), presenta una facciata originale in pietra bianca e rossa di Assisi. L’ingresso e’ dato da un ampio portale con arco a tutto sesto, ornato da fascioni e cornici, ai cui lati si aprono due monofore.
L’interno e’ costituito da un unico ambiente con la volta distinta in quattro vele.
La tela che sovrasta l’altare maggiore risale al tardo Cinquecento, rappresenta la Trinità con, in basso, i santi Lorenzoe Benedetto (a destra), Biagio e il beato Lorenzo Giustiniani (a sinistra).
Di fronte all’ingresso c’e’ un altro altare di stile barocco; sui muri sono presenti frammenti di affreschi del 1300. Interessanti, anche ai fini delle tradizioni religiose locali, due statue che qui si conservano: una, d’epoca moderna, e’ quella di S. Biagio (3 febbraio) a cui e’ legata una antichissima festa popolare, l’altra e’ della Vergine Immacolata, attribuita a Nero Alberti (1502-1568), da annoverare tra le “Madonne con le calze autoreggenti”.
Viene portata in processione il pomeriggio del giorno di Pasqua e fatta incontrare con la statua del Cristo Risorto dando vita alla Rinchinata.
L’edificio, gia’ parrocchiale, fino al 1668 fu membro della Congregazione dei Canonici Regolari del monastero di S. Salvatore in Lauro di Roma, poi passo’ alle dirette dipendenze della Diocesi di Assisi.
A norma degli Statuti comunali di Cannara (1536, parte III, rubrica LV), le donne chiamate a testimoniare in qualche causa penale, dovevano essere interrogate dal Podestà nella chiesa di S. Biagio alla presenza di un’altra donna.

 

Chiesa Bella Buona Morte

(o delleStimmate di San Francesco)

Sorge davanti al“Tugurio” dove, secondo la tradizione, S. Francesco si ritirava a riposo e preghiera quando passava per la Terra di Cannara.
A quei tempi era solo un piccolo Oratorio, nel quale e’ tradizione che il Santo di Assisi abbia rivestito dell’abito il primo terziario, il beato Lucio Modestini di Cannara.
Successivamente, e fino ai nostri giorni, sarebbe diventato il luogo di incontro della Compagnia di S. Francesco, poi detta “Della Morte e Orazione”, dedita soprattutto ad opere di pieta’, come il seppellimento dei defunti.
Le trasformazioni strutturali attraverso i secoli ci hanno consegnato una chiesa dall’unica navata, (“bislunga”, Palmerini, 1718), che e’ passata dai tre altari iniziali ai cinque attuali, frutto di interventi tra Cinque e Seicento, di lavori effettuali nella seconda meta’ del Settecento e di altri negli anni Sessanta del Novecento; e’ arricchita da pregevoli opere d’arte e da lapidi che ricordano l’ideazione del Terz’Ordine da parte di S. Francesco in questo edificio sacro e l’alto ruolo civile o religioso svolto da alcuni cannaresi nel passato.
Il pregevole “Crocifisso” a braccia snodabili caratterizzate da snodi di legno massello, esposto nella nicchia sopra il presbiterio e composto da cinque strati di tela di lino sovrapposti, e’ una rarita’ in terra umbra.
Risale alla seconda metà del Quattrocento e fu acquistato dalla Compagnia della Morte nel 1545, per essere oggetto di devozione e portato in processione la sera del Venerdì Santo.
Altro antico, prezioso simulacro dalla storia molto interessante e’ quello della “Madonna Nera”, che fu portato a Cannara nel luglio del 1826 grazie all’interessamento di don Pasquale Modestini. E’ stato ritenuto coevo, e del tutto simile, a quello che si venerava nella Santa Casa di Loreto, andato distrutto nell’incendio del 1921, ed aveva sostituito per qualche tempo l’originale, venerato in quella basilica, quando Napoleone lo trafugo’ a Parigi (1797)

Il Tugurio di San Francesco

E’ situato nel Palazzo Landrini-Majolica in Piazza IV Novembre, oggi di proprieta’ dei  Conventuali di Assisi, sede del Consiglio Regionale dell’Ordine Francescano Secolare e della Fraternita’ OFS di Cannara.
Al tempo del Santo, questo umile speco era inserito in un Ospizio per i pellegrini, che fu trasformato nel tempo in una abitazione signorile, nella quale fin dal Settecento almeno risiedeva la famiglia Majolica.
Nel 1926 ne era proprietaria Alessia Majolica la quale, d’intesa col marito Francesco Landrini, provvide a farlo ristrutturare.
In quell’anno si celebro’ il VII centenario della morte del Poverello, e Cannara, terra francescana, ideo’ un insieme di iniziative a memoria di un santo così straordinario che in questa Terra aveva istituito il Terz’Ordine e fatto la famosa Predica agli uccelli.
Tra queste, l’edificazione del’Edicola di Piandarca e la ristrutturazione del Tugurio, la cui facciata fu progettata dallo scultore Bruno Bini, il quale la abbellì con una pittura raffigurante San Francesco, sotto alla quale si legge:

“Questa casa avita/dei nobili Majolica custodisce/l’umile tugurio
ove a preghiera /piu’ che a riposo/ si raccoglieva/Francesco d’Assisi
nel tempo/che in Cannara/ideo’ e istituì/ il Terzo Ordine di Penitenza”